venerdì 3 agosto 2007

Incontro con Rama


All'ennesima rilettura il romanzo mi regala altre sensazioni, più profonde stavolta di quelle epidermiche della prima o di quelle più attente delle altre. Rama, l'astronave aliena, quasi un piccolo mondo per le sue dimensioni, arriva dalle profondità dello spazio a sfiorare la Terra e si offre all'esplorazione, alla ricerca di contatto degli uomini. Sembra un fiore che pian piano si schiude al calore del Sole ed un fiore è infatti l'unico comprensibile dono che offre agli umani. Ma Rama è alieno, non rivela i suoi segreti gli uomini che camminano sulla sua superfice, Rama è sfuggente come acqua tra le dita. Norton, il comandante della Endeavour, ed i suoi uomini sono completamente ignorati dall'intelligenza (artificiale? organica?) che guida Rama e questo è forse il nocciolo del romanzo: l'inanità degli sforzi che l'Uomo compie per raggiungere una conoscenza che gli sarà negata, l'indifferenza di ciò che, tanto superiore alle sue conoscenze, attraversa il suo cammino per un tempo infinitesimale della scala temporale. Un romanzo che lascia più interrogativi alla fine di quelli posti all'inizio, una storia narrata magistralmente da un Clarke in gran forma
Incontro con Rama - A. Clarke - Classici Urania 58 del gennaio 1982
Lun 30 Apr, 2007 15:35

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