venerdì 24 agosto 2007

Gattopiatti proprio piatti

È un libro per ragazzi è vero, ma che differenza tra questo e Cittadino della Galassia o Fanteria dello Spazio! Iniziamo dall’orribile fuorviante titolo italiano: i gattopiatti appaiono ben oltre la metà del romanzo, e l’invasione c’è solo nella mente del titolista, poi se per invasione vogliamo intendere diffusione, propagazione il titolo quasi ci sta, ma ad un lettore di fantascienza crea confusione. Andiamo oltre. “The Rolling Stones” precede di un decennio il bel Juvenilia “Una famiglia marziana” (Podkayne of Mars, 1962) quasi fosse una prova di scrittura di quest’ultimo. Quanto Podkayne è frizzante, avventuroso, divertente questo è scialbo, conformista, statico. È la storia di una famiglia che dalla luna parte sull’astronave di famiglia per visitare Marte, la cintura degli asteroidi e oltre. Una famiglia che forse è stata costruita apposta per rassicurare i genitori dei giovani lettori con un padre un po’ arruffone e goffo, una madre genio tutelare della casa, una nonnina sprint, la sorella maggiore sempre un tantino dietro i due gemelli protagonisti veri geni della situazione. Come dicevo non c’è verve nella storia, i due genietti pensano solo far soldi tranne in qualche momento che sembra appicciato apposta per far facile moralismo in cui diventano generosi ed altruisti. La nonnina che come deve essere una nonna è sempre dalla loro parte, il padre capitano dell’astronave che impone ai figli di studiare matematica mentre sono in viaggio, la madre e la sorella ridotte al rango di cuoche… E poi i gattopiatti comparse mute e quasi inutili allo svolgersi della storia, storia dalla trama sottile e scipita. Ma forse nel 52 i ragazzini volevano solo questo: un astronave e lo spazio.

L'invasione dei Gattopiatti di R.A. Heinlein –Fantascienza Junior Stellar2000 n. 2 – Rizzoli (The Rolling Stones, 1952)

mercoledì 22 agosto 2007

Io, l’immortale in edicola

Roger Zelazny (1937-1995) nasce in Ohio da un emigrato polacco e da madre di discendenza irlandese, compie studi classici specializzandosi in teatro elisabettiano e nel 1962 si laurea alla Columbia University in letteratura inglese comparata. Lo stesso anno pubblica il suo primo racconto... Leggi

La doppia vita di Robert J. Sawyer



L’Urania di agosto è Mindscan vincitore del John W. Campbell Memorial Award nel 2006, romanzo dello scrittore canadese Robert J. Sawyer inedito per l’Italia. Leggi

L’Armageddon di Tucker


Urania già nel passato ci ha regalato degli abbinamenti un po’ particolari. Nel 1976, nel numero 694, in appendice al romanzo di Walter Tevis "L’uomo che cadde sulla Terra" trovammo la sceneggiatura del film, interpretato da David Bowie, tratto dal libro... Leggi


Urania & C., tutte le novità in edicola




Come di consueto a luglio, in previsione delle vacanze, la Mondadori ci rifornisce di un bel po’ di carta da mettere in valigia. Quest’anno poi nasce una nuova collana, che debutta con... Leggi

Incontro con Cesare Falessi

All'inizio di gennaio 2007 insieme a Vegetti ho fatto visita a Cesare ed Anna Falessi di quell'incontro ho scritto un resoconto poi pubblicato su Delos, questo:

"Nella cornice ovale una foto color seppia, no, forse è un dagherrotipo, rappresenta un uomo, alto, segaligno, che indossa una sahariana, stivali alti, elmetto, appoggiato al fucile mi guarda con espressione intensa..." Leggi
Falessi è scomparso il 1 febbraio di quest'anno.

lunedì 20 agosto 2007

Pangiallo di Anubis e Dory

per gentile concessione del Trifide

È Dory C1 che parla a nome delle tre Dory Cloni. Siamo state incaricate dalla nostra Originale di scrivere ricette per la tana del suo amico Trifide. Mentre l'Originale si diverte noi qui a faticare come schiave, a cucinare code di Cranach per il Grande Cacciatore, a scrivere ricette e andare in ufficio al posto suo... l'Originale ci ha ordinato così di scrivere la ricetta di quei Pangialli che tanto hanno incuriosito voi sciamannati della UMchat.
Bene ecco come noi cloni abbiamo proceduto:
Dosi:
di tutto 100 gr. : noci, mandorle, nocciole, pinoli, pistacchi, cacao, frutta candita, uva passerina
50 gr. di cioccolata fondente, 1 bicchiere di vino bianco, 1 bicchierino di rum, vaniglia ,q.b.
Preparazione
Dory clone n.2 si tuffò nel traffico romano fino al centro della città, dove da tempo immemorabile una vecchina, da una tana oscura, sgusciava noci e altra frutta secca. Lì fece provvista di noci, mandorle dolci, nocciole, pinoli, pistacchi, uva moscato e zibibbo, nonchè di cioccolata fondente, cacao e per non farci mancare nulla cedro, arancia, fichi, pesche e mandarini canditi.

La Dory clone n. 3 intanto si procurava da un amico cantiniere del rum cubano e vino Moscato di Pantelleria; per non fare brutte figure, naturalmente , magari bisogna assaggiarlo... beh solo assaggiarlo no, giù tre o quattro belle sorsate a gargarozzo.

Portate le provviste a casa, il team di Dory cominciò chi a tritare la frutta secca, chi a tagliare a dadini la frutta candita, chi di nuovo ad assaggiare il vino... (bono!). Nella marmitta intanto bolliva un bicchierino di rum, un bicchiere di vino, cacao, cioccolata ed un poco di olio ex.v. insieme allo zucchero ed alla vaniglia.

Dopo due ore di bollitura nella marmitta rimase una crema densa e profumata, a quel punto le Dory ci buttarono dentro tutto il frutto del loro lavoro e cantando e ridendo (che fine credete abbia fatto il resto del moscato di Pantelleria?) e formarono delle palle, no sfere (palle è brutto) di colore marroncino che misero ad asciugare nel forno a calore dolce per qualche ora.

La mattina dopo i pangialli erano cotti. (e le Dory clone anche, si sono finite anche il rum)

mmmmmmhhhhhhhh, che bontà, ragazzi, fatevi mandare un pangiallo da Dory dopo, ma solo dopo, litigherete con la bilancia ma sarete avvolti da un filtro magico di sapori e sensazioni del paradiso, roba da non credere, parola di Trifide!!!!

Coda di Cranach Herberyta in salsa infernale

Ricetta gentilmente concessa dal Trifide
Innanzitutto istruite l'equipaggio dell'astronave, che andrà a procurarsi la coda, sulle due specie autoctone di Cranach esistenti, la varietà mangereccia è purtroppo quella con le zanne acuminate.


(Cranach dagli Occhi Verdi , inoffensivo ma non commestibile)


(Cranach dagli Occhi Rossi, carnivoro, peso da adulto 1300 kg, questo è un cucciolo di 15 gg in via di svezzamento, si notino ancora presenti i dentini da latte)
Dosi:
1 Kg 1/2 di coda, carota, porro, peperoncino, maggiorana, timo, lauro, 100 gr di grasso di prosciutto, un paio di cucchiai di olio, 1 kg di cuori di sedano, una bottiglia di passata di pomidoro, un bicchiere di vino, sale q.b. un cucchiaio di pinoli e uno di uvetta. La coda cuoce in circa 2 ore, dipende dalla grandezza e dalla bestia.
Esecuzione:
Mandate il vostro uomo a cavallo di un blunzer ferrato a caccia di un Cranach dagli Occhi Rossi ben pasciuto, ma per carità non gli fate uccidere il povero bestione, a noi serve soltanto la coda! (Se non è la stagione delle migrazioni dei Cranach procuratevi una bella, succosa, cicciotta coda di manzo o bue).
Tagliate la coda a tronchetti e buttatela in un calderone dove la aspetta ansiosamente un pot-pourri di vegetali (carotina, porro, sedano, timo, 1/2 foglia di lauro, maggiorana) torturati sul tagliere assieme a un peperonicino e grasso di prosciutto o meglio lardo di colonnata. Per evitare la combustione della materia prima versare olio extra vergine q.b. nel calderone e provvedere, col vostro acciarino, ad accendere un bel fuoco vivace.
Ma per favore non lasciate incostudita la vostra coda, rigiratela di tanto in tanto col forcone finchè non la vedrete, allegramente sfrigolante, raggiungere un alto grado di abbronzatura. A questo punto dovrete fare un gran sacrificio, stappate una bottiglia di ottimo bianco secco e immolatene un bel bicchiere nel pentolone.
Quando la maledetta si sarà sucata tutto il nettare vendicatevi affogandola nella passata di pomodoro, per buona misura aggiungete un bicchiere d'acqua (così impara) salate, incoperchiate e lasciate cuocere a fuoco baaaasso...mescolando di tanto in tanto. Nel frattempo mica dovete stare con le mani in mano! Pulite dei cuori di sedano e lessateli molto al dente. Appena la carne si stacca dall'osso maritatela con i cuori di sedano, fate insaporire per qualche minuto e portate a tavola.
Procuratevi una bavarola di dimensioni extra large perchè vi sbrodolerete sicuramente. Mia nonna alla fine della preparazione aggiungeva pinoli e uva sultanina, ma queste sono raffinatezze che i più non comprendono...
Dory

domenica 19 agosto 2007

Gordon Pym


Ci siamo mai chiesti cosa sognavano i nostri nonni? Oppure pensiamo che solo noi siamo capaci di inventarci storie fantastiche di meravigliarci per racconti di avvenimenti possibili ma improbabili? Ecco da 170 anni fa un romanzo che può farci sorridere, farci sentire superiori per la nostra scienza e conoscenza ma ci fa anche pensare. Leggendo la descrizione delle manovre del Grampus, la baleniera dove Pym è imbarcato clandestinamente, di come era costruita, del suo funzionamento, mi sono sentita esattamente come mi sento quando leggo la descrizione di una astronave, del suo motore stellare, del suo funzionamento: meravigliata e stupita, talmente lontane da me sono entrambe, ognuna ad un estremo del mio oggi. Gordon Pym è scritto con uno stile ancora oggi scattante, un turbine di avventure, naufragi, salvataggi, isole abitate da selvaggi ostili, una geografia che, ancora ipotetica ad inizio ottocento, ci mostra terre inesplorate e mirabili. La parte centrale del racconto è appesantita da descrizioni tratte da racconti di viaggi, nel gusto ottocentesco per il didascalismo che troviamo anche in Salgari, ma in fin dei conti sono poche pagine che danno anzi un attimo di riposo all’incalzare delle avventure di Pym, dall’ammutinamento della ciurma del Grampus all’incontro con la goletta che ricorda l’Olandese Volante la nave maledetta governata da fantasmi, dall’episodio di cannibalismo all’incontro con i selvaggi abitanti dell’isola di Tsalal dove tutto è nero.
Ingenuo sì, per noi adesso, con tante e tante assurdità che però nel 1837 potevano essere credibilmente vere, possibili, future.






Le fantastiche avventure marinaresche di Gordon Pym di Edgar Allan Poe - Narrativa Nord 139 (The Narrative of Arthur Gordon Pym of Nantucket – 1837)