venerdì 5 ottobre 2007

Gli orrori di Queztalia e quelli di... Milano

La potente forza di gravità dell’ancora inesplorato pianeta Quetzalia attira l’astronave di una spedizione spaziale e ne causa il naufragio. I sopravvissuti Francis Lostwax e Burne Newman presto si accorgono che il pianeta non...
"Non battere la strada degli empi e non procedere per la via dei malvagi….essi mangiano il pane dell'empietà e bevono il vino della violenza. (Pr. 4,14-17)."
in appendice un racconto di Tonani "Velvet diluvio"
Gli orrori di Quetzalia (The Wine of Violence, 1981), Urania 1527

mercoledì 3 ottobre 2007

Colonizzatori colonizzati


In poco più di duecento anni il pianeta Jeep ha colonizzato i colonizzatori terrestri.
Jeep fa parte di quella gran parte di ‘pianeti dimenticati’ della quale la letteratura fantastica ci ha raccontato le storie in innumerevoli romanzi, da Darkover a Iduna a Ragnarok. Colonizzato in prima battuta Jeep si difende sterminando con un virus letale tutti gli uomini mentre le donne, in massima parte, sopravvivono alla malattia ed elaborano nel corso di duecento anni una loro civiltà. Il virus senza nome è quasi un simbionte che permette loro la riproduzione e consente di avere memoria delle esperienze delle antenate. Ora, riscoperto dalla Compagnia, il pianeta è sotto osservazione: viene studiato ed elaborato un vaccino per permettere la completa e definitiva colonizzazione terrestre. Marghe è una antropologa inviata dalla Compagnia per testare il vaccino e per studiare le comunità femminili ormai indigene di Jeep.
Marghe parte dall’avanposto terrestre, presidiato da sole donne – il virus non ha perdonato ed anche la seconda ondata di terrestri è stata sterminata della parte maschile – e va in cerca delle comunità stabilitesi su Jeep per studiare il loro sistema di vita e conoscere la storia degli insediamenti. Il pianeta è duro, freddo e poco ospitale ma la volontà di sopravvivenza delle colone, unita ai doni imprevisti del virus, ha permesso loro di costruire una civiltà di livello medioevale ma ricca di contenuti. Le donne hanno sviluppato delle reti di aiuti e di alleanze, con complicate relazioni familiari – le nascite non sono soltanto partenogeniche - vivono di pastorizia, agricoltura e pesca e si rapportano tra di loro tramite le viajere donne che vanno da un insediamento all’altro portando notizie, storie, canzoni. Le transazioni economiche, in assenza di denaro, si effettuano con scambi sia di natura concreta che di promesse di assistenza futura, la trata. La Griffith riesce a dipingere una società tutta al femminile possibile e verosimile dove la base della società è la casa, composta da una famiglia e più famiglie formano un villaggio oppure una tribù, a seconda del luogo nel quale vivono. Di contro a questa società viva e vitale l’avanposto della Compagnia è un luogo fermo, fossilizzato e senza futuro. La storia, in parte di Marghe e più ampiamente delle donne di Jeep è il percorso per trovare sé stesse, per trovare uno scopo, ed una motivazione alle proprie azioni. L’universo femminile della Griffith, quasi un ricordo della vita nei monasteri medioevali, è complesso e caratterizzato da una cerca interiore e dal prendere coscienza di sé stesse e rivedere tutti i rapporti con l’esterno, con l’altro. La trama è dinamica ed ha svolgimenti imprevisti ed interessanti e la fantascienza è la solida base di tutta la storia.

Ammonite di Nicola Griffith Biblioteca di Nova n. 25 – Perseo Libri
85° romanzo dell'anno