martedì 1 gennaio 2008

Gli uomini di Simmons

Ancora un avanzo del 2007...

Altro autore che non mi piace eccessivamente. Ho letto Hyperion e mi ha lasciato un vago senso di noia, la caduta ed Endymion invece me li sono proprio dimenticati segno che non mi hanno dato nulla ma potrebbe dipendere dall’età e dalla memoria colabrodo. Bene, dicevo che non amo Simmons e quindi son partita guardinga e sospettosa ma alla fine del romanzo non posso che dar un giudizio positivo, non eccelso ma un discreto ci sta. La pecca più grossa è alla fine: una pagina inutile, superflua, che non lega col resto, meno male che è soltanto l’ultima pagina. Il romanzo prende il titolo dalla omonima poesia di Eliot e tra le altre una citazione molto carina è quella alla fine romanzo dove viene addirittura raccontato un pezzo di La tigre della notte di Bester, per spiegare la teoria sulla quale si basa la storia di Gail e Jeremy! Storia di amore, di telepatia, di perdita e ritrovamento con una parte assolutamente incomprensible per me con equazioni e amenità del genere che ho saltato senza sentirmi in colpa. Per la verità Simmons, vecchio volpone fa discutere le teorie da Jeremy e da Jacob presente Gail che non capiva un piffero esattamente come me e alla quale veniva spiegato in parole comprensibili il succo della faccenda. Parole comprensibili? Beh non ci ho nemmeno provato a comprendere… A tratti il ritmo è veloce a tratti annoia con spiegazioni e teorie, una parte della storia, il periodo passato alla fattoria di Miz Morgan, sembra essere un di più non necessario e messo lì per allungare il brodo ma come racconto noir o horror sarebbe perfetto. Insomma tuto il libro pencola tra l’appassionante e il noioso riuscendo però a farsi leggere senza eccessiva fatica

Gli uomini vuoti
(The Hollow Men, 1992) di Dan Simmons – Urania 1529

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