venerdì 9 novembre 2007

L'erede di Lupa Bianca


All’inizio, nel 1989, era “Le armi della Lupa” ed era come dice lo stesso Zuddas “solo un abbozzo di romanzo con un abbozzo di trama”, poi lo riprende in mano, lo amplia, lo pubblica, nel 2006, col titolo “C’era un volta un computer”. Passa quasi inosservato. Adesso un Urania, Notevolissimo avvenimento, in novembre ben due italiani pubblicati uno su Urania e questo nel supplemento.
Sono rimasta piacevolmente sorpresa sin dalle prime pagine, è una space opera è vero ma non ha l’enfasi, a volte fastidiosa di altre. All’inizio mi ricorda “Il campione eterno” di Moorcock o anche “Il magico regno di Landover” di Brooks per via dell’elmo cornuto e dell’armatura che possono essere indossati solo dall’eroe designato, poi altre reminiscenze: ”Le amazzoni” di Poul Anderson, che per riprodursi devono sottostare alla tirannia di una macchina, e ancora “L’agonia della Terra” di Hamilton dove una intera cittadina si ritrova in un altrove. E tutto è raccontato in maniera personalissima, con fantasia e trovate originali. La protagonista e la sua amica, che sono quasi due lati, quello razionale e quello impulsivo di una stessa persona, sono vive e vere, una completa l’altra. Thally è sopraffatta dagli avvenimenti ai quali lei stessa ha dato il via senza volerlo veramente, Adriana è la sua spalla, la sua coscienza, il suo punto fermo. E poi i computer, retaggio delle antiche Guerre dell’Apocalisse che portano alla memoria altri famosi elaboratori, da Hal a Multivac. Anche qui è evidente il dualismo: Oliwarc domestico e protettivo come un buon cane da guardia Machine spietato e folle che ha travisato completamente quello che doveva essere il suo compito. Bravissimo Zuddas a creare dialetti e modi di parlare diversi senza cadere nel facile espediente del vernacolo italiano. E divertentissimo e spettacolare il personaggio di Capitan Meteora, fanfarone e contaballe che riesce a sparare a mitraglia storielle inverosimili ma divertenti che alleggeriscono i momenti di tensione. A mio avviso superflua la storia d’amore sia perché non porta nulla alla vicenda sia perché appena accennata per tutto il romanzo. Ho letto il romanzo in due pomeriggi e sono rimasta pienamente soddisfatta, Zuddas è stato una scoperta per me, appena avrò tempo cercherò di recuperare qualche altra cosa di suo.


I computer dell’Apocalisse di Gianluigi Zuddas, Urania 35 (supplemento al n. 1528)

Il Premio Urania 2007!

In una Napoli irriconoscibile, semi distrutta dalla catastrofica eruzione del Vesuvio, assediata da una fanghiglia senziente, in un tempo che sembra vicino, il 2059 ma che è incommensurabilmente distante da noi sul fronte della tecnologia, la Sezione π² ha il compito di risolvere i casi di omicidio in un modo peculiare...
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giovedì 8 novembre 2007

L'alba della notte II

Avviso: parlare di un ciclo di dieci volumi porta inevitabilmente a parlare della trama quindi chi non vuole perdere la sorpresa non legga. Ovviamente non racconterò la fine della storia, anche perché sto ancora leggendo, sono arrivata a otto...


L’alba della notte II


Finalmente si vedono alcune pagine esplicative all’inizio dei libri. Un riassunto dei quattro volumi precedenti e un elenco dei personaggi principali, cosa questa che era veramente necessaria - sono ben 5 pagine! 

La possessione da parte dei morti dilaga in tutti sistemi stellari abitati. Alcuni possessori, come Al Capone, Kiera e Quinn Dexter riescono a invadere e controllare interi habitat e pianeti. Al Capone riesce a metter su una ‘Organizzazione’ sul modello di quella da lui creata in vita, che si avvale anche della collaborazione, sia pur coatta, di non posseduti e da New California, il pianeta da lui  occupato muove con una flotta stellare alla conquista di tutto il resto. Kiera riesce ad attirare nel habitat di Valisk frotte di giovani adolescenti, i Notturni, solo al fine di procurare nuovi corpi alle anime in attesa, Dexter, un sadico maniaco religioso e uno dei primi posseduti riesce a scacciare il suo possessore e si ritrova con poteri supernaturali con i quali vuole distruggere il suo pianeta d’origine, la Terra. 

Dall’altra sponda la Confederazione sta con difficoltà cercando di arginare l’invasione. Syrinx, Joshua, Ione Saldana sono i protagonisti principali della lotta contro i posseduti, affiancati da altre decine di comprimari ognuno dei quali ha una parte di rilievo nella trama. D’altra parte sono circa 1200 pagine e per non far cadere nella noia il lettore Hamilton doveva variare il più possibile la storia. Anche così ci sono intere pagine noiosissime, altre ininfluenti, alcune veramente accattivanti, ma la media è di un brodo lungo. Naturalmente l’autore padroneggia bene la tecnica: quando ti stai domandando che fine abbia fatto il tal personaggio, che sta vivendo una storia sua, indipendente da quello che stai leggendo, volti pagina e... finisce il capitolo e inizia quello che parla proprio del personaggio al quale pensavi. 

Altro trucchetto è quello di finire un capitolo proprio quando sei al massimo dell’aspettativa e iniziarne subito un altro che ti aveva lasciato col fiato sospeso, in modo da tenere sempre viva l’attenzione, infatti siamo portati a leggere fino alla fine di un capitolo e non a sospenderlo a metà, anche se è proprio nel mezzo che le storie diventano lente e verbose. 

In questo Alchimista i caratteri dei personaggi prendono corpo, diventano più definiti ed abbiamo la sorpresa di trovare anche dei possessori che nonostante abbiano rubato il corpo ad un altro essere senziente con torture inimmaginabili sono ‘buoni’ e anzi in alcuni casi aiutano i non posseduti coi quali vengono in contatto a sfuggire alla possessione, sia per amore che per amicizia o soltanto per una loro rinata forma di etica. Infatti nella guerra tra morti e vivi chi muore va inesorabilmente ad ingrossare l’esercito dei possessori. 

Filo esile ma continuo nella trama è il tentativo della dottoressa Alkad Mzu di recuperare l’Alchimista, una tremenda arma della quale da anni si è persa l’ubicazione e che soltanto lei può attivare. L’ultima parte Il grande conflitto è la più veloce e appagante, quasi l’autore stesso si fosse stancato di menare il can per l’aia e cercasse di mettere un punto fermo ad una parte della storia che però continuerà in Il Dio nudo.



L’alchimista delle stelle, (The Neutronium Alchemist, 1997)

volume 1: i morti contro i vivi, Urania 1468 (part 1: Consolidation)

volume 2: il nemico Urania 1473 (part 1: Consolidation) 

volume 3: collasso Urania 1475 (part 2: Conflict) 

volume 4: il grande conflitto, Urania 1476 (part 2: Conflict)