martedì 6 luglio 2010

qualc...

Alys sgrana gli occhi stupefatta - Mi aspettava? Come fa a sape... - le parole le muoiono in bocca, sta osservando l'uomo, sulla settantina, capelli quasi del tutto bianchi, la faccia rugosa e stanca, ma gli occhi! Gli stessi occhi severi e indagatori, la stessa bocca dalla piega imbronciata che ricorda in un uomo che vedeva sovente all'istituto, un ricercatore che la guardava senza osservarla, sempre preso dai suoi pensieri. Alys cerca la mano di Max e la stringe forte - È lui.. era al laboratorio non più tardi di due giorni fa - sussurra a Max - due giorni e ventotto anni fa.
Stringe la sua mano e lui risponde alla sua stretta, per confortarla, per sostenerla mentre parla fitto fitto col professore spiegando come ha trovato la ragazza, ancora sotto shock, nel proprio ufficio e della storia incredibile che questa gli ha raccontato. Kohime annuendo col capo non mostra la minima sorpresa, anzi quasi spazientito ad un certo punto lo interrompe -Si, immaginavo che succedesse quello che è successo. Vedete io sono uno di quelli che stavano lavorando su quell'apparecchiatura anni fa e quando successe... l'incidente - dice, pronunciando la parola con ritrosia - la macchina era settata sul 2010. Così l'avevamo lasciata quella sera prima di partire per il week end. - L'attenzione di Alys e di Max è ora catturata completamente da quello che sta raccontando il professore.

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