sabato 22 agosto 2009

Labirinti



Un bel libro. E intendo proprio libro nel senso di oggetto. La carta liscia e di una piacevole sfumatura crema, caratteri grandi e una bella copertina con le 'ali' nera e setosa al tatto per sole 16 euro. Poi il romanzo. Silverberg è una garanzia e anche questo romanzo non smentisce l'assioma. Con lui anche una storia vecchia come il cucco riesce a diventare lo spunto per qualcosa di nuovo, godibile e fresco. Il Labirinto, oggi ci può far pensare ad un videogioco ma nei primi anni settanta era una invenzione assolutamente nuova e aliena ed è esso stesso protagonista della storia con le sue trappole, i suoi trabocchenti. le sue insidie. Protagonisti tre uomini, e questa anche la dice lunga sul periodo in cui è stato scritto (niente donne nel racconto), un vecchio, un adulto e un giovane, lo scaltro, il disilluso e l'ingenuo. Il labirinto non è solo fuori ma anche dentro di loro, nell'intrico delle loro scelte, delle loro azioni dei rapporti dell' uno con l'altro. In breve la storia è questa Boardman, vecchio e astuto diplomatico e Ned suo giovane e ingenuo dipendente si recano su Lemnos per convincere Muller già esploratore e pioniere, ora in volontario esilio a causa di un 'dono' fattogli da una razza aliena, a tornare operativo per una missione che potrebbe significare la salvezza dell'Umanità. Alla fine il giovane Ned si ritroverà molto meno ingenuo e innocente e il Labirinto si dimostrerà più un rifugio che un luogo di morte. Storia affascinante che mixa avventura e introspezione, un accurato studio del carattere dei personaggi e delle interazioni tra di loro fanno di questo romanzo una lettura che sul primo livello viaggia liscia e leggera ma nel profondo dà da pensare.

L'uomo nel labirinto, The Man in the Maze (1969) di Robert Silverberg. Fazi Editore I ed. 2008

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